Terrible Two: Game Over (O Forse No?)
Ottobre 15, 2024 | by stefaniavaldes

Terrible Two: Game Over! (O Forse No?)
Benvenuti su BrainyCookie, il blog che rende le sfide educative un tantino più croccanti e, perché no, divertenti. Oggi ci immergiamo in un tema che ha il potere di far tremare anche il più coraggioso tra i genitori: i “terrible two”. Sì, quei temibili anni in cui i vostri dolcissimi bambini si trasformano improvvisamente in piccoli boss di fine livello. E noi? Siamo qui a dirvi che non è davvero un game over… ma sì, è come se qualcuno avesse alzato di botto la difficoltà del gioco senza avvisarvi.
Ma cosa sono i Terrible Two, esattamente?
Per chi ancora non ne fosse del tutto consapevole (beati voi, ma preparatevi), i “terrible two” sono quel periodo in cui il vostro adorabile angioletto di due anni diventa, improvvisamente e inspiegabilmente, una creatura che sembra uscita da un incubo. Capricci per tutto, crisi isteriche per cose che prima andavano benissimo e la parola “no” che diventa un mantra ripetuto in loop. Diciamocelo: vi eravate immaginati di aver completato con successo il livello “neonato” solo per scoprire che, ecco, il vero gioco inizia adesso.
Livello 1: Capricci Senza Fine
Ecco, una tipica scena dei terrible two: siete al supermercato, volete solo comprare del pane e magari un biscotto per il vostro piccolo (che, ironia della sorte, probabilmente si rifiuterà di mangiare appena arrivati a casa). Ma lui vuole un giocattolo – no, aspetta, due giocattoli – e quando cercate di spiegargli che non è possibile, entra in modalità Hulk. E no, non si trasforma in verde, ma lo spettacolo è comunque garantito. Il capriccio è servito!
Ora, qui il vero dilemma è: come si gestisce tutto questo senza uscirne distrutti? Avete tre scelte, come nei videogiochi:
- Cedere alla tentazione e comprare quei due giocattoli (cosa che potrebbe solo prolungare la sofferenza a lungo termine, sotto diversi punti di vista).
- Restare fermi e lasciare che il capriccio si consumi, cercando di mantenere la vostra sanità mentale mentre altri genitori (soprattutto mamme, diciamocelo!) vi guardano con sguardi di compassione.
- Respirare profondamente, ricordare che siete nel bel mezzo di una fase (ripetetevi: è solo una fase, ed è sana!), e tentare di deviare l’attenzione su qualcosa di meno esplosivo (se siete fortunati).
Livello 2: Il Senso di Autonomia… Spinto All’Estremo
Tra le “fantastiche” novità dei terrible two, c’è anche la scoperta di una potente forza interiore: il senso di autonomia. Il vostro bambino ora vuole fare tutto da solo. Sì, avete sentito bene. Sia che si tratti di vestirsi (spoiler: le scarpe finiranno sulle mani e i pantaloni in testa), sia che si tratti di versare il latte (sì, direttamente sul pavimento, per la terza volta), il messaggio è chiaro: “Lo faccio io!”.
A questo punto, potete reagire in due modi:
- Combattere per il controllo: Ovvero cercare di convincere il vostro bambino che, no, non può mangiare i cereali con le mani o colorare le pareti con il pennarello. Ma attenzione: siete nel mezzo di una guerriglia che si conclude raramente con un “ok, mamma/papà, avevi ragione”.
- Sfruttare la situazione: Lasciate che provi a fare da solo, anche se sapete già che ci saranno più disastri che successi. Potete chiamarla “pedagogia del caos”, oppure semplicemente sopravvivenza. Il valore educativo è nel lasciare che sbagli… purché non sia pericoloso, ovviamente. C’è qualcosa di profondamente liberatorio nel lasciar andare il bisogno di controllo (o almeno così dicono i guru della mindfulness!).
Livello 3: Comunicazione? Sì, Ma in Codice
Avete presente quando il vostro piccolo inizia a parlare, e vi sentite super orgogliosi perché ha imparato nuove parole? Bene, nei terrible two questa gioia viene bruscamente interrotta dal fatto che quelle stesse parole diventano strumenti di battaglia. In cima alla lista: “NO!” seguito da pianti a volontà. C’è qualcosa di poetico (ok, forse no) nel vedere come ogni vostra proposta – che sia fare un bagno, mangiare, uscire o respirare – venga rifiutata con decisione.
E qui entra in gioco la comunicazione strategica:
- Imparate a negoziare. Certo, potreste non vincere mai davvero, ma potrete guadagnare qualche minuto di tranquillità. “Vuoi il succo? Prima mangiamo un pezzo di mela” (ok, forse funziona solo una volta su dieci, ma vale la pena provarci).
- Siate creativi. A volte, travestire le richieste da “gioco” è l’unica via d’uscita. “Vediamo chi riesce a lavarsi le mani più velocemente!” (anche se sapete che potrebbe finire con tutta l’acqua sul pavimento).
La Verità Che Nessuno Vi Dice
Ok, ok. Vi ho dipinto un quadro che sembra uscito da un manuale di sopravvivenza post-apocalittico, ma la verità è che i terrible two non sono davvero game over. Sì, sono duri. Sì, vi fanno mettere in dubbio la vostra stessa esistenza e il motivo per cui avete scelto di diventare genitori. Ma sapete una cosa? Sono anche un’occasione straordinaria per vedere da vicino la crescita e lo sviluppo del vostro piccolo, e sentite un pò, la Vostra! Ogni crisi, ogni capriccio, ogni “no” gridato a pieni polmoni è in realtà il segnale di una mente che si sta espandendo, di un bambino che sta imparando ad esplorare il mondo e a trovare il proprio posto in esso.
E, soprattutto, ricordate che questa fase passerà. Forse non domani, forse non la prossima settimana, ma passerà. E un giorno guarderete indietro e penserete: “Beh, almeno ci siamo riusciti!”. E magari, solo magari, riderete anche di quei momenti in cui il supermercato sembrava una zona di guerra.
Terrible Two: Next Level?
E quando supererete questo livello, vi attenderà il prossimo: l’adolescenza. Ma questa è un’altra storia, e ve la racconteremo un’altra volta. Per ora, preparatevi, perché in questo gioco educativo la partita non finisce mai davvero. Ma con BrainyCookie al vostro fianco, ci assicureremo che abbiate sempre una risata pronta e qualche biscotto di scorta per arrivare al livello successivo.
Sopravvivere (e Crescere) Si Può!
Prima di entrare nel vivo dei consigli pratici, facciamo una breve riflessione. Affrontare i terribili due non significa solo “aggiustare” i comportamenti del bambino. Spesso è un’occasione per riflettere sul proprio stile genitoriale e su come reagiamo di fronte a queste mini-crisi.
Allora, prima di tirare fuori la cintura da super-genitore o il manuale di sopravvivenza, fatevi una domanda: come reagisco ai capricci? Siete più del tipo “polizia e controllo” o del tipo “pace e amore a tutti i costi”? Il segreto sta nel trovare un equilibrio e, sorpresa sorpresa, anche i “terrible two” possono essere un ottimo momento per lavorare su voi stessi.
I 5 Consigli Pratici di BrainyCookie per Sopravvivere ai Terrible Two
Scegliete le vostre battaglie
Non tutto è degno di un conflitto. Il vostro piccolo vuole indossare la maglia al contrario? Lasciateglielo fare. Ogni battaglia vinta potrebbe nascondere una guerra più grande. Cercate di capire cosa è davvero importante e cosa no. Non importa se vuole mettere gli stivali da pioggia col sole, ma magari, sì, dobbiamo insistere su lavarsi i denti!
Mantenete la calma (facile a dirsi, lo so!)
Gli scatti di rabbia dei bambini possono facilmente accendere anche noi. Fermatevi un attimo e respirate profondamente. Quando un bambino è in preda al panico, l’ultima cosa che serve è un genitore altrettanto fuori di testa. Siate il porto calmo durante la tempesta: parlate con voce ferma, abbassatevi alla loro altezza, e mostrate che voi siete sotto controllo. Loro vi osservano e assorbono tutto.
Dite “no”… con alternative
Il “no” è necessario, certo. Ma può essere molto più potente se accompagnato da un’opzione. “No, non possiamo prendere i biscotti ora, ma possiamo mangiare un frutto o giocare insieme fino all’ora della merenda”. La chiave è offrire una via d’uscita: evita l’escalation e dà al bambino un senso di controllo (anche se il vero controllo dovrete averlo voi!).
Anticipate le crisi
Lo so, non siete chiaroveggenti, ma un po’ di preparazione mentale può fare miracoli. Se sapete che il vostro piccolo è incline a fare una scenata perché non vuole salire sul seggiolino della macchina, anticipatelo. “Oh no! Mi chiedo se riuscirai a salire sul seggiolino tutto da solo, come un grande!”. Fate diventare una sfida quello che di solito è una battaglia. I bambini amano sentirsi indipendenti e “grandi”.
Self-care per voi, genitori!
Sì, lo so, vi aspettavate un consiglio su come gestire il piccolo tiranno, ma ascoltate: prendervi cura di voi stessi è la base. Quando il caos si fa strada, ricordati che la calma che cerchi in tuo figlio inizia dalla tua capacità di ritrovarla in te. Non potete affrontare i “terrible two” se siete costantemente esausti o frustrati, e questo non vale per ogni aspetto della vostra vita. Fate una pausa, ritagliatevi un momento per voi stessi, anche se solo per un caffè in silenzio o una passeggiata. Più siete tranquilli e ricaricati, più sarete in grado di rispondere con pazienza e comprensione, accogliendo i suoi bisogni e i vostri, in armonia.
E per Finire: La Vostra Evoluzione
Affrontare i “terrible two” non è solo una fase difficile per il bambino. È anche un’opportunità per crescere come genitori. Riflettete su come reagite alle sfide, adattate il vostro approccio quando necessario e siate gentili anche con voi stessi. Non esiste il genitore perfetto, ma potete imparare molto sul vostro stile genitoriale. Quando il comportamento del tuo bambino ti irrita, fermati e chiediti: cosa mi sta davvero toccando dentro? Questa è la chiave per la tua crescita. Dietro ogni crisi del bambino c’è un’opportunità per il genitore di guardarsi dentro e scoprire cosa lo turba davvero.

“Le emozioni forti dei nostri figli risvegliano le nostre. Possiamo scegliere di affrontarle, di conoscerle e di trasformarle in strumenti di connessione.”
BrainyCookie
Game over? No, è solo l’inizio. E voi state diventando dei veri esperti!
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